un gran lavoro di squadra, insieme al nostro Riccardo FRANCONI e ai BARABBA, la sua band. Praticamente un singolone da pre-apripista in discoteca anni Ottanta: non so chi di voi sia vecchio abbastanza da cogliere il riferimento... Ma non importa. Sarà New Wave abbastanza per la buonanima di Marco? Drago, batti un beat!

Parole: "Quei due" di Marco Drago, versi tratti da "Poesie senza allegria".
Musica: BARABBA (Jonathan Iencinella, Riccardo Franconi e Nicola Amici)
Suoni, mix e master: Riccardo Franconi
Voce e linea melodica: G. Succi
Cori e seconde voci: Jonathan Iencinella

Altro anello di congiunzione tra DRAGO e DANTE? Improbabile... Eppure.
Ok, Marco si ribalterà nella tomba e mi perdonerà tutto questo, da anima pia. Ma io intravedo Dante anche qui: "Quei due".
Proprio il Dante delle Rime Petrose.

Ricordate il parallelismo già osservato tra questo racconto di DRAGO e la "Vita nuova"? Parallelismo mai voluto, tantomeno cercato e del tutto estraneo all'autore stesso.

Mi chiedo. Quale misterioso collegamento connette gli anni Novanta del Novecento agli anni Novanta del Duecento? La testa di Drago a quella di Dante? Non lo so. Forse basta l'essere umani, vivi - per quanto in epoche tanto diverse - ad essere alle prese con gli effetti delle relazioni amorose? Se l'umanità è identica a sé stessa, forse sì, potrebbe bastare.

So solo che anche qui, in questi versi di Drago, c'è una insospettabile Beatrice, che poi osservando meglio si rivela più affine ad una DONNA PIETRA, che non beatifica e anzi, sfoggia "baldanza" (termine dantesco 100% che incontreremo proprio nelle Rime Petrose), e che quel tale, detto "lui" nei versi di Drago, finisce la sera in ginocchio in una stanza, al suono delle campane (atavico elemento sonoro fuori dal tempo, le campane come l'acqua delle fonti dei fiumi e del mare, hanno lo stesso suono da sempre, per chiunque le abbia ascoltate, fosse Dante "...o Drago che sia, poco importa".