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CON GHIACCIO (La Tempesta Dischi, 2017)

by Succi

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1.
ARTISTA DI NICCHIA infusi nell’intimo stracomio dell’entromachia stocastica sibillando il glutine attrattevole del prastico in una sgonfide di pangoli procrastinando crisi o crasi, o visi o vasi, o vasi al volo… mi sento solo come artista un po’ di nicchia ma che nicchia una nicchia tanta speranza non so se poi si balla proprio in questa stanza astrusi spasmoplasmi elicoidali, come dire ma magari, ma magari… ma prendi quest’artista e ficca in questa nicchia prendi un po’ di nicchia e ficca in quest’artista artista un po’ di nicchia artista un po’ di nicchia ‘sta nicchia artista un po’ di nicchia ‘sta nicchia bella questa nicchia ci ficco questo artista bello questo artista ci ficco questa nicchia ‘sta nicchia adesso cammina su, …cammina, nicchia su cammina nicchia su cammina nicchia su cammina nicchia …
2.
Remo 04:54
REMO Qui l'Aurelia ondivagando sulla costa fa una curva che strapiomba giù di mille anni almeno, e là sotto sulla sabbia ci sei tu che fare piste per le biglie è un lavoro serio a tempo pieno, e tante tette nei bichini colorati giocano a carte ai tavolini del caffè, è bello come leccano i gelati, apri il frigo, paghi al banco canticchiando Roxanne... E solo la pioggia, solo la pioggia, solo la pioggia cambia scena e gli ombrelloni sono pali senza sdraio e stai sul molo solo come un marinaio e il mare scuro per oggi è tutto solamente tuo il mare scuro per oggi è tutto solamente tuo il mare scuro per oggi è tutto solo tuo Benvenuta angoscia umana per l’ignoto: ti hanno appena iscritto al corso scuola nuoto. Alle quattro sul pontile come al patibolo a morire però Remo è un tipo in gamba facci caso… E Remo è proprio un nome da bagnino: il sultano della boa e dei pedalò, era un bel po’ in là con gli anni, ne avrà avuti almeno venti per quel che ne so; preciso a come puoi immaginarti salvo che non era ancora voga di tatuaggi… pensa quanta pelle bianca era da scrivere e quanta estate calda era da vivere Solo la pioggia, solo la pioggia, solo la pioggia cambia scena e Remo tiene chiuse tutte le sue sdraio e sta sul molo solo come un marinaio e il mare scuro per oggi è tutto solamente suo e il mare scuro per oggi è tutto solamente suo
il mare scuro per oggi è tutto solo suo il mare scuro il bar è chiuso per oggi è tutto Remo grazie d'aver detto “scrivo canzoni” a me moccioso che quel giorno te l'ho chiesto, incuriosito dal bagnino sul molo vestito e curvo su un quaderno aperto. E che canzoni gli domando andando a fondo… Tutte quelle del mondo? Solo quelle nuove. Ok. Le scrivono i bagnini quando piove. Solo la pioggia, solo la pioggia cambia scena e questo posto è ancora senza tempo e senza orario e sto sul molo solo vecchio come un marinaio il mare scuro per oggi è tutto solamente tuo e il mare scuro per oggi è tutto solamente tuo
il mare scuro per oggi è tutto solo tuo… il bar è chiuso, il mare è brutto, per oggi è tutto il bar è chiuso, il mare è brutto, per oggi è tutto
3.
Bukowski 03:26
Anni Novanta, attori in erba, uno ventenne l’altro come me intorno ai trenta. Facciamo un reading sui tuoi suoni distorti? Cosa leggete dico, dice: BUKOWSKI …Non i fiori ma i fossi; non i rutti col Brioschi; non le belle addormentate un po’ brille nei boschi; mica come gli stronzi che si credono tosti 
noi facciamo Bukowski… noi facciamo Bu… Prima prova già piegati sui testi, l’imbarazzo della scelta è che son tutti perfetti, pronti i microfoni aperti, altra birra e avanti, luci basse, fumo, ronza dell’ampli. Quelli partono e due strofe lo giuro, ho la punta di un iceberg che mi cala nel culo. Altro che musica per organi caldi, quelli danno fiato e c’ho davanti Bambi in una salsa pomposa, recitaiola, pose attoriali, accenti freschi di scuola… Mannaggia a me che mi ci sono cacciato, non immaginavo cazzo chili di pathos, ma BUKOWSKI …Non i fiori ma i fossi; non i rutti col Brioschi; non le belle addormentate un po’ brille nei boschi; mica come gli stronzi che si credono tosti 
noi facciamo Bukowski… noi facciamo Bu… In breve finì male, telefonate, molto meglio non farlo, io ne esco mi spiace. sparisco e pure loro svaniti, tipo vent’anni passati mai più visti e sentiti. Erano bravi tipi, il tempo attenua i giudizi, saremmo ancora amici virtuali e fittizi se io fossi più falso, l’avremmo fatto in qualche buco in provincia e che altro; oggi berremmo aperitivi a nastro parlando ancora un gran bene di quando abbiam fatto BUKOWSKI…Non i fiori ma i fossi; non le belle addormentate un po’ brille nei boschi; mica come gli stronzi che si credono tosti 
noi facciamo Bukowski… Abbiamo fatto Bu… noi facciamo Bukowski… Abbiamo fatto Bu… E invece l’ho detto - perché sono così - non può essere questo, inchiodatevi al testo.
L’ho detto - perché sono così - non può essere questo, ascoltatevi. Così il problema siamo noi, è così? Dico - mi sa di sì. Dico - mi sa di sì. Così il problema siamo noi, è così? Dico - mi sa di sì. Dico - mi sa di sì. Così il problema siamo noi? …Mi sa di sì anche col senno del poi. Si offesero molto, come dargli torto, non è la fine del mondo, non ci parlammo mai più. Oggi uno è un pezzo grosso del vino. L’altro l’ho rivisto in tv. Lo stronzo ero io. Anni Novanta, attori in erba, uno ventenne l’altro come me intorno ai trenta. Facciamo un reading sui tuoi suoni distorti? Cosa leggete dico, dice Bukowski. Bukowski ci sto.
4.
Sipario 04:56
SIPARIO Tutto quel che senti è tutto quel che sai certi posti sono belli, perché poi te ne vai Perché poi te ne vai. Una camera d’albergo, da sloggiare quando è tempo, da pagare col suo prezzo ha un orario ha un porta ha un cesso, ha una doccia, ha una tenda, ha un sipario adesso. Una camera d’albergo, da sloggiare quando è tempo, da pagare col suo prezzo ma andarsene è bello, meglio senza bagaglio; una sedia un letto, già di qualcun altro; rubo solo un secondo per un ultimo sguardo per la scena di caccia in cornice e per lo specchio accanto, che vedrà altre vite uscire nude dal bagno, in un candore esausto, con un timido applauso e poi sipario… Sipario. Tutto quel che pensi, tutto quel che sai certi posti sono belli, perché poi te ne vai Perché poi te ne vai. Una camera d’albergo, da sloggiare quando è tempo, da pagare col suo prezzo la ronza del neon, un paralume giallo, un posacenere, un telecomando; sulla porta la pianta del posto, la posizione, la stagione, il costo; in caso d’incendio dirigetevi fuori, fare le scale non gli ascensori se mi squillano sarà la reception - sig. Succi, sono già scesi tutti Puoi lasciare la tua ombra, la tua storia, e il resto tra gli asciugami a terra al cesso entro un certo orario torna tutto perfetto… e si riapre il sipario. Sipario. tutto quel che pensi / torna tutto perfetto quando riapre il sipario tutto quel che sai / torna tutto perfetto quando riapre il sipario tutto quel che senti / torna tutto perfetto quando riapre il sipario tutto quel che sai / torna tutto perfetto quando riapre il sipario tutto quel che pensi / torna tutto perfetto quando riapre il sipario tutto quel che sai / certi posti sono belli… Certi posti sono belli… Certi posti sono belli perché poi te ne vai
5.
Il giro 08:47
(17 maggio 2013. Tredicesima tappa del Giro d'Italia, Busseto – Cherasco). Fuori dai palazzi, fuori dal villaggio, la grande rotonda del traffico si sta popolando. L'erbaccia è rasata, sole, vento. Intanto. Arrivano a piedi, ci si piazzano intorno, alcuni all'interno. Lenti, in attesa. Mani in tasca, cappellini, visiera. Perché oggi, di qui, passa il Giro. Oggi, di qui, passa il Giro. Non ne so niente; ma mio nonno quand'ero bambino non se ne perdeva uno. Esultava incitando la tele e poi rimaneva sognante, credo avrebbe voluto essere là. Chissà dove e chissà se l'ha mai visto passare. Mi diceva di Bartali e Coppi... Erano uomini. Poi il Giro l'ho perso tutta la vita. E oggi, di qui, passa il Giro. Oggi, di qui, passa il Giro. Scopro adesso che all’una è qui sotto che passa la tredicesima tappa, appena fuori Alessandria, alla rotonda là in fondo. Fuori dai palazzi, fuori dal villaggio, alla grande rotonda del traffico che si sta popolando. Controllo sul sito, mi scarico la app, ormai son preso. Devo scappare alle due, se mi muovo la vedo. Son tentato di seguirlo da casa, poi al pensiero mi sento un idiota. Vado. La prossima volta chissà. Ora scendo e mi fondo alla folla festosa esultando qualcosa. Ho meno di un’ora e oggi, di qui, passa il Giro. Ora sono sul posto, ancora semi deserto sotto un azzurro e un vento anomali qui. I corridori ritardano. L'accesso alla rotonda è bloccato, un tale in macchina vuole passare, il vigile fischia di no così spegne il motore e si ciondola fuori. Si fonde alla folla festosa esultando qualcosa. Ha meno di un’ora. Oggi, di qui, passa il Giro. Sosta forzata anche per la bella signora contrariata che lei deve andare a Tortona. Macchine ferme e largo agli umani che arrivano a piedi strizzando gli sguardi. Uno mi chiede che strada fanno, devo aver l'aria del veterano. Azzardo una risposta e ne esco da esperto. Amiche e amici sportivi, c'è una grande sorpresa per tutti gli appassionati del Giro d'Italia: una ricca e simpatica confezione con tutti i più bei ricordi del Giro a soli dieci euro? È incredibile, ma è proprio vero... Oggi, di qui, passa il Giro. I furgoni con i megafoni battono lenti l'anello d'asfalto intorno alla grande rotonda del traffico, una luna diurna spalmata per terra che oggi riceve a battesimo l'impronta dell'uomo. Qualcuno ha portato striscioni, può sempre servire… Sopra c’è scritto ALESSANDRIA NON DEVE MORIRE. Così anche la Misery di Stephen King di un quarto di secolo fa si fonde alla folla curiosa esultando qualcosa. Esultando qualcosa in meno di un’ora. Passa il giro. Oggi, di qui, passa il Giro. I megafoni si sovrappongono. Tutto a dieci euro! Sì a soli dieci euro la maglia rosa originale del Giro, il cappellino rosa ufficiale, lo zainetto rosa ufficiale... Incredibile, tutto questo... Alcuni comprano, indossano, si fanno le foto. Altri telefonano o indicano il giro della rotonda col braccio. Secondo me fan di là tagliando lì. Ciclisti attempati in tute fiammanti. Fotografi superdotati in cerca di posizioni migliori. Alle due devo andare e qui non passa una bici ma… Oggi, di qui, passa il Giro. Peccato il trambusto adesso, il silenzio era meglio. Questa signora spiega il percorso preciso del giro al suo barboncino apprensivo. Se passano bene, se no devo andare. Arriva veloce qualcosa che strilla sette corridori al comando arrivano! Ribolle tutto un brulichio laggiù in fondo, sull'asfalto disciolto in fatamorgana che è quell’effetto di quando il calore scioglie in un miraggio l’orizzonte col sole… La bandana! La bandana rosa! La bandana rosa originale del Giro a soli cinque euro! - Mi vibra il telefono - pronto? ...Con soli cinque euro puoi avere la bandana rosa e ancora: le calze del giro! Le calze che fanno moda... - Sì, arrivo. Lascio la rotonda affollata, torno verso i palazzi, attraverso la strada. Ho un’onda montante di sirene e di applausi alle spalle. In lontananza. Come fosse il passaggio del Giro d’Italia.
6.
Tutto subito 04:28
Voglio tutto subito ma non tutto però che dopo tutto ce ne sia ancora un po’ soprattutto meglio di quello che ho ottenuto subito … ho detto subito non ho detto presto ho detto tutto ho detto adesso voglio la noia - mortale per farmi meglio - del male e più che fare disfare possibilmente barare saltare le scale voglio un mondo diverso con il minimo sforzo adesso che ci penso se lo trovo lo compro solo per me l’eccezione essendo io eccezionale come milioni di capre sotto le panche campare alla grande non ho la minima idea di dove andare a parare non ho la minima idea di dove andare a sparare ma voglio griffata la mia arma letale e scatenare l’inferno tanto l’amianto è mio padre Tutto subito ma non tutto però che dopo tutto ce ne sia ancora un po’ soprattutto meglio di quello che ho ottenuto subito … voglio il successo a contratto e il contratto nel cesso voglio connesso l’annesso e il non ammesso lo stesso voglio imporre un’idea ma non l’idea che mi impone chi ha più potere di me ma non il mio nome e cognome voglio il tiranno abbattuto e sarei io il dittatore e ho distrutto il mercedes per un modello migliore voglio griffata la mia arma del delitto perfetto e non vedere più merda senza pulire il mio cesso sarò pure uno stronzo senza girarci intorno voi pagherete tutti ma per me c’è lo sconto Voglio tutto subito ma non tutto però che dopo tutto poi ce n’è ancora un po’ soprattutto meglio di quello che ho ottenuto subito … per me c’è tutto subito ma non tutto però che dopo tutto poi ce n’è ancora un po’ soprattutto meglio di quello che ho ottenuto subito …
7.
Satana 03:59
Lui - capelli e barba lunghi un hippy di duemila e spingi mani un po’ bucate Lui - si veste come un frate ma ha cardinali in ghingheri perché in fondo gli piace Lui - quanto a me mi ha già spiegato meglio povero e sfigato che starò beato Lui - un bel giorno a casa sua un posto che non manca niente, luce senza la corrente Lui - staremo lì beatamente a fare niente per l’eternità Bella fra, quanto dura lì l’eternità? Dopo un po’ si scazzerà mi sa…
 Farò la fine di Satana… Farò la fine di Satana… (lo so già) 
 Farò la fine di Satana… Farò la fine di quello là… (giù giù giù giù…) Lui - se lo tirano alle feste arriva sulle acque e ti moltiplica spumante Lui - è pur sempre il Presidente e quando fa il brillante ha un ascendente Lui - Amico parlami del tempo, ci sarà un secondo tempo e se non va neanche quello poi si andrà ai supplementari e lì son cazzi amari che a quel punto si è anche stanchi una cappella e coi rigori non ci sono santi una cappella e coi rigori… lascia i pensierini ai cantautori buoni una cappella e coi rigori sei fuori Bella fra, chiama il Mister dì che son già là Bella fra, quanto dura lì l’eternità? Dopo un po’ si scazzerà mi sa… Farò la fine di Satana… Farò la fine di Satana… (lo so già) 
 Mi consiglia dopo morto di tener d’acconto il corpo che quando torna a mille lì decide chi è il più fico ma non vuol mica un altro corpo vuole esattamente il mio ti controlla osso per osso il tipo è uno preciso il consiglio definitivo per l’acquisto è conserva lo scontrino … (ripete) 3 metri almeno fuori dal negozio e tien d’acconto il corpo dopo morto
8.
salvo il mondo con l’impegno dell’impianto audio perché sono nel giusto in questo immondezzaio ma qui nel branco buono già ti senti uno migliore paghi il prezzo del biglietto e ti attacchi al carrozzone della canzone con un obiettivo santo e un ritornello zozzo tipo compra questo disco amico e salva il mondo
o compra questo disco e dagli contro, contro! Salva il mondo! Salva il mondo, o chiudi… O chiudi senza salvare questa è quella bella quella che va contro il cancro del profitto nella società perché il guadagno è un furto tranne il nostro e tutto questo ambaradan di luci palco impianto e staff è a scopo puramente umanitario e ci fa quasi schifo ma qualcuno deve farlo l’altrui successo è indegno e merita disprezzo
una croce che tu auguri solo a te stesso a parte il nostro mondo il mondo è guasto a parte il nostro incasso i soldi è sterco del maligno quindi dammelo meglio non averlo non volerlo non cercarlo ok magari farlo ma di nascosto e con disgusto un cardinale in extra lusso allo scuro di tutto una sbronza che ti fai a tua insaputa una stronza che ti fai che è pure brutta ma non c’è colpa che resista a quattro colpi di fuffa punta il dito fai l’esperto fa il sofferto canta un ritornello innocuo e salva il mondo con un gesto Salva il mondo! Salva il mondo, o chiudi… O chiudi senza salvare tutta questa fiera alla fine credo serva tutta questa fiera alla fine credo serva a pagare le spese le tasse le pizze le birre e a salvare la terra questa fiera alla fine credo serva a pagare le spese le tasse le pizze le birre e a salvare la terra tutta questa fiera alla fine credo serva
a pagare le spese le tasse le pizze le birre e a salvare la terra a pagare le spese le tasse le pizze le birre a pagare le spese le tasse le pizze le birre e a salvare la terra a pagare le spese le tasse le pizze le birre
9.
arriveremo in pedalò … gli obiettivi ce li siamo dati - arriveremo in pedalò c’è di mezzo sette mari - arriveremo in pedalò non avendo troppa fretta - arriveremo in pedalò arriveremo in pedalò propositi brillanti - arriveremo in pedalò più pacifici che atlantici - arriveremo in pedalò se noi ci portiamo avanti - arriveremo in pedalò arriveremo in pedalò Avanti con fiducia - arriveremo in pedalò
Avanti con fiducia - arriveremo in pedalò Non ho mica detto a piedi - arriveremo in pedalò a piedi sudi e soffri - arriveremo in pedalò a piedi sudi e soffri - arriveremo in pedalò alle sfide più importanti - arriveremo in pedalò ai magari di domani - arriveremo in pedalò a che servono le navi - arriveremo in pedalò pedalando senza mani - arriveremo in pedalò Avanti con fiducia - arriveremo in pedalò
Avanti con fiducia - arriveremo in pedalò Non ho mica detto a piedi - arriveremo in pedalò Sfonderemo in pedalò - arriveremo in pedalò Ammiragli in pedalò - arriveremo in pedalò Al successo in pedalò - arriveremo in pedalò Pedalando senza mani - arriveremo in pedalò Ci vorrà un po’ - arriveremo in pedalò Avanti con fiducia - arriveremo in pedalò
Avanti con fiducia - arriveremo in pedalò Non ho mica detto a piedi - arriveremo in pedalò a piedi sudi e soffri - arriveremo in pedalò arriveremo… - arriveremo in pedalò sfonderemo in pedalò - arriveremo in pedalò ci vorrà un po’… - arriveremo in pedalò ci vorrà un po’… - arriveremo in pedalò Avanti con fiducia
10.
Mattia andiamo via, quattro di mattina
Mattia andiamo via, quattro di matti’ Mattia andiamo via, quattro di mattina Mattia andiamo via di qui Otto ore che son chiuso in questo posto per un’ora di concerto fanno nove; son già crollato sulla panca dietro il palco sognando un altro sogno da coglione: arrivavo giù planando alla stazione e su un binario costellato di abajour; c’era un vagone letto a mio nome e poi non mi ricordo più Mattia andiamo via domani un’altra sveglia presto guida monta smonta un altro viaggio altro concerto e c’è ancora da cercar l’albergo col navigatore spento o sperso in periferia dell’universo o tra i vicoli del centro dove prendo un altro controsenso sorridendo a una pattuglia elegantissimo Non so chi racconterà barzellette che so già mentre sta chiudendo il bar e i neon son fatti di cemento e stan pulendo il pavimento e stai disquisendo col tipo del teatro sfatto tenendo banco al banco, manco stanco anzi fresco, elegantissimo dell’orgoglio da interista del sale imalaiano degli agrumi sul carpaccio della grandezza dello Squalo; col relitto che ti ascolta sfatto con un altro drink in mano il barista che l’ha fatto era il buon samaritano; e mentre tutti stiam crollando giù tu canti Mr. Boom… mentre tutti stiam crollando giù tu canti Mr. Boom… Per quanto lacerante sia la fine degli amori, per quanto mai strazianti gli abbandoni... lascia qui l’ultimo Gintonic, Vodkatonic, Mescatonic, …e fuori dai portoni Mattia andiamo via, quattro di mattina 
Mattia andiamo via, quattro di matti’ Mattia andiamo via, quattro di mattina Mattia andiamo via di qui Mattia andiamo via, so che questo non è neanche il primo pezzo dedicato a te; pare che tutti vorrebbero portarti a letto possibilmente entro le tre; noi non in quel senso col più grande affetto supplicandoti in ginocchio mentre il posto sta chiudendo Mattia perché non vuoi morire Mattia perché non vuoi Mattia perché non vuoi morire Come tutti noi Elegantissimo
11.
Con ghiaccio 03:57
Nacqui moribondo ora va meglio col tempo non guarisco il punto è questo contro il tedio agisco quasi pronto prendimi dal vivo nacqui moribondo l’11 di marzo come tutti come chiunque altro Giovanni Succi l’anno della luna uno dopo Woodstock son rimasto in orbita fuori da tutto ero biondo come un putto e già perplesso credo anche mio padre soffrisse di questo un tarlo ereditario che ti trasmetto nasci moribondo presto andrà meglio anch’io ero così acerbo e sto marcendo il mondo accade tutto sempre nel bel mezzo butti mezza vita in sonno un quarto in attesa se un quarto te la giochi vale la spesa se parli di fortuna non mi lamento mi chiamano Gastone in fatto di parcheggio mai visto il mio momento ma un momento mio è praticamente sempre dove sono io sempre solo scelto quel che per me era il meglio quello che senti vero taci e fallo nel tuo tempo non piango non pretendo come quasi tutti loro sono loro io Giovanni Succi figlio soldi quelli veri non li ho mai fatti e se altri hanno le groupies avrò le badanti ma non invidio chi fa bingo e poi goodbye il mio set dura trent’anni e spero fino a mai ma sono quindi suono in mio ostaggio se voglio rivedermi vivo pago il riscatto non ho creduto a niente se non al palco abbraccio la mia croce la mia bella malora non so se scendo o salgo o tengo quota cado nel tempo spazio di un clinamen più come Jonny Logan che Superman nel circolo stocastico in cui si accade sfondo schemi di passaggio col due di spade combatto nel mio tempo vengo da un altro pesto qualche merda scendo inciampo fuori dal contesto fuori dal branco fuori dai giri furbi belli o brutti e chi non ha memoria prenda appunti se son capaci tutti non è roba Succi e con questo mi condanno saluti auguri nacqui moribondo tra morituri … Sono quindi suono in mio ostaggio se voglio rivedermi vivo pago il riscatto se non ti vado liscio prova con ghiaccio non ho creduto a niente se non al palco e al tasto STOP

about

Pensavo di essere un buon vino da invecchiamento, invece ho scoperto col tempo che sono un amaro, un super alcolico da dopo pasto. L’Amaro Succi è un intruglio di radici denso, mai dolciastro, scuro e balsamico.

Ho fatto un giro molto largo per arrivare a riproporre le mie canzoni nei panni di me stesso, dai Madrigali Magri ai Bachi Da Pietra e ritorno. Ma è così che cominciai quasi trent’anni fa, quando annegai nel Mississippi dopo un’adolescenza metal punk. Suonavo in solo, chitarra e voce, a nome Succi, le mie prime canzoni in provincia di Alessandria e Asti.

In fatto di stile ho sempre avuto l’attitudine al cocktail e alla fine mischio di tutto più o meno on the rocks. Le coordinate del mio suono partono dalla musica nera e rimbalzano dove mi pare. CON GHIACCIO, il brano che anticipa l’album, ad esempio, è un rap su base kraut con dentro la mia bio in pillole.

Per chi sa leggere un testo, il comunicato stampa è già tutto lì dentro. Una specie di messaggio in bottiglia lanciato nello spazio, da un padre ad un figlio naufraghi nell’universo, come tutti del resto. Dico in breve chi sono, cosa faccio, da dove vengo e dove vado e lo avverto sul fatto che chiunque nasca è un moribondo, il tempo è corto e tira dritto, meglio scegliere quel che vuoi davvero.

Certo, l’Amaro Succi è spigoloso e io - da autentico stronzo - non mi spendo mai troppo ad annacquarlo. Romanticismo fritto e glassa mi hanno sempre fatto schifo. Questa è la mia indole, anche detta destino. Se c’è un pubblico adulto, sarà cosciente di esporsi al piacere di un veleno.

Ma a questo giro il mio intruglio scuro lo servo CON GHIACCIO e magari andrà giù bello fresco… Al mio fianco c’è un barman di grido, Ivan A. Rossi (Baustelle, Virginiana Miller, Giovanni Truppi, Mezzala, Bachi Da Pietra, Spam & Sound Ensemble…) che ha prodotto, registrato e arrangiato il disco, e dunque per vostra fortuna ci ha messo del suo. Invitiamo all’assaggio: male che vada, tasto STOP e una bella Piña Colada.

In una tregua dall’aspra epopea dei Bachi Da Pietra, tra una lettura e l’altra su e giù per l’Europa, amo rilassarmi con un bel beverone fresco e invito al banco: non come insetto, non come non-io, non come un altro, ma semplicemente nei panni di me stesso, come all’inizio, senza bagaglio.

Giovanni Succi

credits

released September 22, 2017

Scritto da Giovanni Succi. Prodotto, arrangiato, registrato, mixato da Ivan A. Rossi tra settembre 2016 e gennaio 2017 a Milano (8brr.rec Studio) e Genova (Green Fog Studio).

Parole e musica: Giovanni Succi
Arrangiamenti: Ivan A. Rossi
Bukowski, Tutto Subito: musica di Giovanni Succi, Ivan A. Rossi
Salva il Mondo: musica di Ivan A. Rossi

G. Succi: voce, chitarre, basso acustico, piano, tamburo, metronomo.
Tristan Martinelli: basso elettrico, piano, percussioni, cori.
Ivan A. Rossi: drum machine, string machine, samples, synths, cori, loops.
Enrico ‘Chicco’ Di Marzio: batteria, cori.
Federico Lagomarsino ‘Bandiani’: batteria.
Cosimo ‘Franz’ Francavilla: sax

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Succi Asti, Italy

Artista di nicchia. Succi is the MADRIGALI MAGRI (1994-2002) and Bachi DA PIETRA (2005-today) frontman founder and songwriter. Side project: LA MORTE (2012), APOCALYPSE LOUNGE (2019). FUORI DI TESTO (Patreon.com/giovannisucci)

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